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08/09/2025

L’identità di un brand: la bussola che ogni azienda dovrebbe avere


Dare forma all’identità significa trasformare valori, stile e personalità in linee guida concrete. Senza questa mappa, ogni comunicazione rischia di perdersi.


Dietro ogni marchio che funziona non ci sono solo un logo ben fatto o frasi accattivanti. C’è un lavoro di ricerca, di ascolto e di traduzione che porta alla luce ciò che rende unica un’azienda e lo racconta in maniera coerente. È qui che entra in gioco la nostra consulenza di comunicazione e marketing: un percorso che prende forma in un documento strategico, il cuore dell’identità di brand.

Questo documento non è un esercizio teorico, ma una mappa che orienta l’azienda nelle sue scelte comunicative. Dentro ci finiscono i tratti distintivi, le caratteristiche che non possono mancare quando si racconta chi sei e cosa fai. Ogni sezione ha una funzione precisa e, insieme, compongono un ritratto a 360° che diventa guida per tutta la comunicazione futura.

Si parte dalla personalità del brand, quell’insieme di qualità e tratti caratteriali che trasformano un’azienda in qualcosa di riconoscibile, quasi umano. È qui che si definisce il tono con cui si vuole parlare alle persone: accogliente, professionale, creativo, istituzionale… Non c’è una scelta giusta in assoluto, c’è la scelta giusta per te.

Accanto alla personalità, troviamo il concept, l’idea forte che tiene tutto insieme. In poche frasi, si cristallizza la promessa che il brand fa ai suoi clienti e il perché dovrebbe essere ricordato. Ed è proprio dal concept che prende vita un elemento visivo fondamentale, la moodboard. Una raccolta di immagini, colori, texture, atmosfere che “traduce” in linguaggio visivo l’anima del brand. In pratica, se il concept racconta, la moodboard fa vedere. E una foto a volte dice più di mille parole.

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Un’altra parte essenziale riguarda i valori: quelli da abbracciare e quelli da rifiutare. Perché comunicare non significa solo dire chi sei, ma anche prendere posizione su ciò che non vuoi essere. Qui entrano in gioco i principi che guidano le scelte, ma anche i “non-valori”, ovvero gli atteggiamenti e le pratiche che l’azienda decide di combattere apertamente.

Poi c’è la promessa: ciò che un brand assicura ai suoi clienti ogni volta che entra in contatto con loro. Non è uno slogan da appendere al muro, ma un impegno che deve trovare riscontro nella realtà. Insieme alla promessa arriva la reason why: la ragione concreta per cui il brand esiste e per cui le persone dovrebbero fidarsi. In altre parole, la risposta alla domanda più difficile di tutte: “Perché proprio te?”.

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Il documento fotografa anche la realtà del mercato con l’analisi dei punti di forza e di debolezza e con lo studio del posizionamento rispetto alla concorrenza. Non per fare un elenco sterile di competitor, ma per capire quale spazio può occupare il brand nella testa e nel cuore delle persone.

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C’è spazio anche per il prisma di Kapferer, uno strumento che mette in relazione elementi visivi, comportamentali e culturali per definire l’immagine complessiva del brand. È una sorta di lente che permette di capire come il marchio viene percepito dall’esterno e come invece vuole essere percepito.

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E qui entra in gioco un aspetto che ci piace molto: gli archetipi di brand. Perché, ammettiamolo, i brand sono un po’ come le persone, hanno carattere, paure, desideri e modi di parlare. Scegliere un archetipo (o un mix di archetipi) significa dare al brand un tratto umano riconoscibile e costante. Può essere il “Creatore” che innova, il “Guerriero” che combatte, l’“Angelo custode” che protegge. È il modo migliore per creare una connessione emotiva con chi ti ascolta, perché alla fine non ci si innamora di un prodotto, ma della storia e della personalità che quel prodotto porta con sé.

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Non mancano infine gli aspetti più concreti: la definizione del Tone of Voice, cioè il modo in cui il brand parla nei diversi contesti e canali, e la costruzione delle personas, profili semi-realistici dei clienti ideali. Questi elementi aiutano a trasformare concetti astratti in strumenti operativi che guidano la comunicazione di ogni giorno, dai post social fino alle “vecchie e care” brochure.

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Il risultato finale non è un documento da archiviare, ma una bussola da tenere sempre a portata di mano. Uno strumento che parla al marketing, certo, ma che guida anche le vendite, il customer care e la direzione aziendale. Perché quando l’identità è chiara e condivisa, ogni parola pesa di più, ogni decisione diventa coerente e ogni relazione con i clienti acquista autenticità.

E se ti stai chiedendo se tutto questo sia solo un gioco creativo, ti diciamo la verità: senza una bussola si parte lo stesso, ma si rischia di andare alla deriva. Con la bussola giusta, invece, il brand trova la sua rotta.


Vuoi costruire la tua bussola? Scrivici: insieme daremo forma a idee, valori ed emozioni trasformandoli in linee guida concrete. Alla fine avrai tra le mani un documento su misura, il motore che darà energia e direzione alla tua comunicazione.



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Autore/i dell’articolo:

Sara Tomasso
Sara TomassoBIOLinkedinEmail
Communication Consultant | Digital Branding Strategist



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